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  • Immagine del redattorePsicologa Chiara Zanchi

Coppia come spazio mentale

In una terapia di coppia mi capita spesso di sentire frasi che sottintendono grande attenzione a chi fa cosa, a soppesare che uno non faccia più dell'altro, a centellinare le attenzioni. <<Perchè devo essere sempre io a...?>> <<Io lo faccio, però lei dovrà..>> <<Adesso però tocca a lui/lei fare la prima mossa..>>

La coppia non può esser vissuta come la somma di due individualità distinte, un qualcosa di tracciabile nei confini. Se si tira la riga per fare la somma di chi fa più cosa, la riga rischia di diventare un muro che mantiene le distanze.

La coppia è invece un qualcosa che può essere concepita come uno spazio mentale dove c'è solo un unico, la relazione.

Come una fonte da cui entrambi i partner si abbeverano. Se la fonte non viene alimentata, perde la sua funzione di rifocillamento. Ci possono essere periodi in cui uno dei due compie uno sforzo maggiore dell'altro (e a volte magari anche per tutti e due). Se si riesce a mantenere un certo equilibrio d'impegno e una capacità di sostegno quando l'altro non ce la fa, non è poi così importante chi fa cosa. Perchè se la fonte rimane sempre piena, alla fine ne traggono vantaggio tutti.

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