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MINDFULNESS

Dopo una formazione annuale con i più importanti esponenti della Mindfulness a livello internazionale, tra cui il Dott. Ronald Siegel (Harvard Medical School), la Dott.ssa Ruth Baer (Kentucky University), Kalu Rinpoche (Buddhist Lama) e il Dott. Fabrizio Didonna (fondatore del modello terapeutico Mindfulness-Based Cognitive-Therapy for Obsessive and Compulsive Disorder) ho conseguito il titolo di Mindfulness Teacher.

Le pratiche meditative che conduco sono sia in forma individuale, all'interno di un percorso terapeutico, sia in modalità di gruppo.

Ma cosa si intende con la parola Mindfulness?

Il termine Mindfulness è la traduzione inglese della parola in lingua Pali ‘sati’.

Nella psicologia buddhista di 2.500 anni fa la mindfulness era l’insegnamento cardine di questa tradizione, avente come fine  la comprensione e la cessazione della sofferenza umana.

La mindfulness nella psicologia contemporanea viene definita come una modalità mentale in cui pensieri, emozioni e azioni vengono liberati dalla dominazione degli schemi automatici di elaborazione che attivano e mantengono molti stati disfunzionali, attraverso un progressivo processo di consapevolezza e decentramento (Segal, Williams e Teasdale, 2002).

Rappresenta uno stato mentale con il quale entriamo raramente in contatto: la maggior parte del tempo siamo infatti persi in ricordi del passato o in progetti proiettati al futuro. Spesso siamo nella modalità del “pilota automatico”: la mente è da una parte e il corpo da un’altra.

Attraverso uno stato mentale di mindfulness, invece, si coltiva la consapevolezza di ciò che ci succede, mentre ci succede, senza elementi di giudizio. Non solo, si coltiva la capacità di accettazione di ciò che ci accade, riducendo le reazioni verso ciò che ci disturba, reazioni che molto spesso contribuiscono ad aumentare ulteriormente il senso di sofferenza già presente.

Non è da intendere come posizione di accettazione passiva, bensì come capacità di distinguere cosa è in nostro potere cambiare e cosa no. L'accanimento sulla seconda è garanzia di un senso di frustrazione e afflizione continui.

A partire dagli anni ’80 numerose ricerche hanno evidenziato l’efficacia clinica della meditazione e delle prospettive basate sulla mindfulness, sia nei confronti di patologie psichiatriche (depressione, disturbi d’ansia, disturbi alimentari, etc.) che di disturbi di tipo medico (oncologia, psoriasi, dolore cronico) permettendo lo sviluppo di protocolli e modelli terapeutici di provata efficacia. 

Tali protocolli si configurano per lo più in interventi con un formato di gruppo.

La mindfulness, e le pratiche meditative che permettono lo sviluppo di questo stato mentale, in realtà, hanno rivelato un’utile applicazione anche all’interno di contesti di psicoterapia individuali, non solo per gli effetti terapeutici di tali pratiche durante le sedute, ma anche per potenziare e rafforzare la relazione terapeutica.

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MEDITAZIONE IN TERAPIA

QUANDO PUO' SERVIRE? Quando il clinico e il paziente, durante un percorso di terapia già avviato, ritengono che possa essere utile aumentare la consapevolezza dei processi cognitivi ed emotivi della persona, modificando così gli schemi abituali e non funzionali di pensiero-emozione.

QUAL E' L'OBIETTIVO? Comprendere e quindi modificare ciò che non funziona o non è utile per il benessere della persona, all'interno del legame pensiero-emozione-sensazione.

QUANTO DURA? Ogni pratica meditativa può durare massimo 45 minuti.

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MEDITAZIONE IN GRUPPO

QUANDO PUO' SERVIRE? Quando si ha l'intenzione di avvicinarsi alla pratica meditativa. Ciò può essere più semplice iniziando all'interno di un contesto di gruppo.

Questa modalità ha diversi benefici: appartenere ad un gruppo che condivide la stessa condizione di malessere o sofferenza facilita la normalizzazione e l'accettazione della stessa.

Ascoltare e condividere il proprio pezzo di storia, fa sì che il gruppo diventi strumento di sostegno per ciascun componente. 

Inoltre, aiuta a mantenere costante la motivazione alla pratica. 

QUAL E' L'OBIETTIVO? Comprendere e agire sui meccanismi cognitivi ed emotivi alla base del malessere vissuto.

QUANTO DURA? Ogni incontro può durare fino a due ore e mezza e l'intero percorso prevede almeno 8 incontri.

I gruppi organizzati (online e in presenza) prevedono pratiche meditative per i seguenti disturbi specifici:

  • Disturbi d'ansia

  • Disturbi depressivi

  • Disturbi del sonno

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